fbpx
  • Costruttori di futuro. Nella nostra terra

Una vela per educare: Kalimchè torna in mare con una nuova missione sociale

C’è una barca che porta con sé una storia difficile, fatta di traffici, violazioni e confini.
Oggi quella stessa barca è pronta per una nuova rotta. Non solo sul mare, ma nella visione collettiva di cosa può diventare un bene sottratto all’illegalità.

È Kalimchè, l’imbarcazione confiscata ai trafficanti di migranti nel 2018 e assegnata a Programma Sviluppo dal Tribunale di Lecce, che si accinge a vivere la sua terza vita. Kalimchè torna in mare per generare possibilità: educazione, inclusione, formazione e lavoro.

Le nuove attività sono realizzate in collaborazione con il Comune di Bari, la Città Metropolitana e il Centro per la Giustizia Minorile. L’imbarcazione sarà impiegata in iniziative socio-educative rivolte a minori e giovani in condizioni di vulnerabilità, con l’obiettivo di costruire percorsi di cittadinanza attiva e inserimento lavorativo attraverso il mare.

Il nuovo progetto è stato presentato il 5 giugno a Bari, nella sede del Circolo Canottieri Barion.

“Si tratta di una grande iniziativa – ha sottolineato il direttore generale di Programma Sviluppo, Silvio Busico – che va a potenziare il nostro impegno nel welfare con una particolare attenzione ai minori. Questo progetto sviluppa nuove metodologie formative e di socialità. Ringrazio il Tribunale di Lecce per l’assegnazione e per l’opportunità di sperimentare nuovi entusiasmanti percorsi”.

Francesca  Bottalico, presidente Commissione Consiliare Culture, Politiche Giovanili e Sport del Comune di Bari e  consigliera delegata alla Promozione Socio-Culturale e Turismo della Città Metropolitana di Bari, ha seguito il percorso della Kalimchè in tutti i suoi passaggi. “Ero Assesore al Welfare del Comune di Bari – ricorda – quando l’imbarcazione ci fu assegnata ed avviammo un percorso di iniziative socio culturali con Bari Social Boat. Oggi con l’affidamento a Programma Sviluppo comincia la terza vita della Kalimchè con un ulteriore valore aggiunto, cioè creare percorsi di inserimento lavorativo continuativi per ragazzi interessati da dispersione scolastica o da procedimenti penali. Come rappresentante della Città Metropolitana, sto lavorando, inoltre, affinché queste attività  vadano oltre i confini della sola città di Bari”.

L’assessore alla Blue economy del Comune di Bari Pietro Petruzzelli ha sottolineato l’importanza dei progetti educativi che si svolgono sul mare. “In barca – ha detto – si impara a convivere in un ambiente ristretto, rispettando regole ben precise utili per tutti”.
“L’Amministrazione comunale – ha aggiunto l’assessore alla Legalità Nicola Grasso – intende restituire alla collettività tutti i beni confiscati. Questo è un segnale forte nei confronti della criminalità organizzata e offre ai cittadini un esempio concreto di presenza dello Stato e di Legalità”.

Paolo Gagliardi, direttore della sede di Bari di Programma Sviluppo ha ribadito come la gestione della Kalimchè rappresenti una responsabilità concreta e non solo simbolica. “La Kalimchè – ha concluso – è un progetto di tutti. È il frutto della collaborazione tra enti pubblici, operatori sociali, istituzioni giudiziarie e una rete di persone che hanno scelto di investire tempo, competenze e fiducia”.

All’iniziativa hanno portato il loro saluto il presidente del Circolo Canottieri Barion, Francesco Rossiello e Francesco Mastro, componente del Comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale del Mar Adriatico.

Le nuove attività partiranno il prossimo 12 giugno con le prime veleggiate che coinvolgeranno 20 minori e proseguiranno nei giorni successivi con altre iniziative socio educative in mare.

Un nuovo viaggio che parte da Bari e guarda lontano. Un’alleanza tra mare e comunità, tra legalità e futuro.