La politica di coesione è ad oggi la principale politica di investimento e sviluppo dell’Unione europea. Ma perché negli anni è diventata così centrale?
Riequilibrare le differenze economiche, sociali e demografiche tra i Paesi membri dell’Unione e quindi incoraggiare l’integrazione tra Paesi e cittadini europei è da sempre un obiettivo delle istituzioni europee. La politica di coesione è quindi diventato lo strumento ideale per raggiungere questi obiettivi. Concretamente ciò ha comportato che, via via, maggiori quote del bilancio europeo fossero destinate a favorire lo sviluppo delle zone rurali, delle zone periferiche industriali e delle regioni che presentano gravi svantaggi naturali o demografici.
I due principali obiettivi della politica di coesione possono essere riassunti in:
- investimenti a favore della crescita e dell’occupazione, finalizzati a rafforzare il mercato del lavoro e le economie regionali;
- cooperazione territoriale europea, sostiene la coesione dell’UE attraverso la cooperazione allo sviluppo a livello transfrontaliero, transnazionale e interregionale.
Per raggiungere questi obiettivi, l’UE ha creato degli strumenti operativi e finanziari: i Fondi strutturali e di investimento europei (fondi SIE o a gestione indiretta), per raggiungere l’obiettivo 1 e i Programmi INTERREG, per raggiungere l’obiettivo 2.
Tra i fondi strutturali che permettono l’effettiva attuazione della politiche di coesione ci sono:
- il Fondo Sociale Europeo+ (FSE+)
- il Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR)
- il Fondo di coesione
- il Fondo europeo di garanzia agricola (FEAGA)
- il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR)
- il Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura (FEAMPA).
A questi, si aggiungono poi ulteriori risorse erogate per esempio dalla Banca europea per gli investimenti.
Per quanto riguarda invece i Programmi INTERREG, nell’ambito della nuova programmazione 2021-2027, l’UE darà attuazione a 96 Programmi INTERREG, suddivisi tra quattro settori:
- transfrontaliero (Interreg A)
- transnazionale (Interreg B)
- interregionale (Interreg C)
- cooperazione delle regioni ultraperiferiche (Interreg D)
Nel settennato 2021-2027, la politica di coesione potrà contare su un budget di oltre 330 miliardi di euro e sarà basata su cinque nuovi target strategici trasversali ai due obiettivi, che riflettono le principali priorità dell’UE:
- un’Europa più competitiva e più intelligente
- un’Europa resiliente più verde e a basse emissioni di carbonio ma in transizione verso un’economia a zero emissioni nette di carbonio
- un’Europa più connessa
- un’Europa più sociale e inclusiva attraverso l’attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali
- un’Europa più vicina ai cittadini
Nei prossimi anni, l’azione europea darà particolare attenzione a due temi ritenuti prioritari:
- l’azione per il clima, ovvero la destinazione di circa il 30% dei fondi strutturali a progetti di decarbonizzazione dell’economia;
- l’azione post COVID-19, ovvero la ricostruzione del tessuto socio-economico europeo a seguito degli effetti della pandemia.
Maggiori info: Commissione europea – La politica di coesione dell’UE